Una manciata di lettere
buttate all’aria aprivan le gambe,
era senza mutande coi peli
biondi e profumava di vetro di nuvola e di…
musica era la voce,
attirava il ferro
arrugginito nel fondo della vita.
La scala si alzava sopra un
mare di nulla,
saliva,
non si vedeva la fine mentre
la lingua leccava,
con delicato piacere le
lettere erano l’acqua che spegneva quel fuoco.
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