Unto dal fuoco colato giù da
chi per rimanere vergine partorì dal culo una porta chiusa
burattini sugli scaffali,
gli occhi spenti, guardano
poltiglia d’anni la botte
piena gonfiar l’aria del pallone viscido pensiero sulle tombe calpestate,
tra gli intestini bisbiglia
il verme tentatore,
le punte della ballerina
danzano sul cuore sanguinante del sogno
fuoco contro
fuoco si spegne la fame di te,
la sete della
tua acqua, la brama di carne…
la tua bocca parla tra le
gambe mentre la lingua lecca e rilecca
tra gli scaffali non un
grano di polvere s’alza al vento.
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