Disegnata sul muro ti
leccavo tra le gambe
mentre mestruavi l’idea
digerita,
sangue
era l’intonaco,
sapeva
di mattone e calce e stucco,
polvere di
anni scorreva insalivata
giù per la
gola in fondo al pozzo,
tu sgorgavi innocente di
colpa
e musica era
il terremoto,
colore il
fuoco del vulcano,
poesia la
lingua che sognava…
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