venerdì 31 marzo 2017

La ruota panoramica.




 
Nella realtà i piedi per terra assaporano il fango,
gusto della Terra, di madre, di vecchio…
giù giù radici invisibili penetrano le viscere,
pozzo profondo d’automi di carne, 
lì nascosta c’è lei, l’antica, la fonte di ogni natura,
allo specchio sorgente di  ogni pensiero,
un flebile rivolo d’acqua maleodorante…
 
 
 
Così sei diventata fontana d’eterna giovinezza,
giocavamo bambini tra i pali e le vigne
ed ora una voce morente,
il centro del cerchio forato dal compasso piantato…
 
 
 
Musa dolente,
poesia fischiata dal buco di Tisbe,
parlami ancora,
un’ altra farfalla da colorare e far volare tra i fiori,
piangere o ridere è meglio ridere,
la ruota panoramica gira il suo tempo,
il nostro è arrivato, la stazione alla posta…
 

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