lunedì 24 aprile 2017

L'esperimento.


Il mondo è la mia città, un accampamento di zingari in giro per l’elemosina, ci sono i papponi con pieni i coglioni ed anche i mammoni che fan gli accattoni, si mangia e si beve per non farla breve e tutto si butta nel forno per il grande ritorno.

 Piove la manna ogni dì anche il venerdì e questo conviene a chi si apre le vene…    Guardavo dalla finestra, non si vedeva un tubo ne idea di scandalo, il piatto girava sulla tavola imbandita, suonava una musichetta ma non c’era allegria, la volevo solo per me ma lei apriva i calzoni a tutti quelli a cui schiacciavo i bubboni…

Sia bianchi che neri e gialli ed arancioni fan file per strada davanti i portoni, si sente nell’aria non so che di pietanza condita con l’olio chiamato speranza che polli e maiali han piena la stanza…oggi lo so che è festa per niente, un sasso è la testa che sprizza scintille craniando col dire sul bello della mente, mente per dire e nulla capire c’è solo il ruttare per non morire…   

Ecclissi di sole, un gran manicomio, un fuoco che brucia chi lascia la mancia, polvere d’amanti che han fatto vacanza in una filastrocca cantata dal caso con strimpello di naso, c’è questo e c’è quello e tutto fa bordello anche la rima che non è fatta per prima…

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