domenica 9 aprile 2017

Pranzo al sacco.




Pranzo al sacco, in questo caso uno stinco di maiale cotto al forno ed una pagnotta, una passeggiata nel bosco e poi si trova un bel posto per sedersi e alé…pancia mia fatti capanna. Ricorda la vita randagia dei cacciatori che si cibano di quel che mettono nel sacco.
 
Mettere nel sacco è un modo di dire dai svariati significati che probabilmente ha questa origine calcolando che mettere nel sacco è anche mettere nello stomaco che così diventa il carniere del organismo quindi mettere qualcuno nel sacco significa mangiarselo e questo deriverebbe dai tempi preumani ed al cannibalismo confermando le probabilità espresse nei miei libri.

 Il termine sacco rimane pressoché invariato in tutte le lingue di origine celtica e non sono stato a guardare oltre, interessante il significato di to sack inteso come fottere che rimette in relazione la cucina con il sesso.

 In questo caso ad essere sacco è la figa che prende la forma di una bocca che si mangia il cazzo ma potrebbe anche intendere l’ovulo che mangia lo spermatozoo, la figura si estende ai rapporti orali, in questo caso è la bocca a prendere la forma di una figa e qui sarebbe interessante vedere dove si trasferiscono le ovaie, calcolando certe gole profonde e le usanze preumane probabilmente nello stomaco, in questo caso il cibo messo nel sacco diventa un feto e la figura prende una doppia direzione, una reale dove si partorisce una merdaccia dal culo ed una ideale che interessa la psicologia ma che comunque è sempre in rapporto con la merda trasferendo il culo sulla faccia come si vede nelle facce da culo.

La stessa cosa si può dire per una lingua che si infila nella figa, la figura si inverte perché a mangiare è chi infila la lingua anche se sembra il contrario, a me piace da scorpacciare, probabilmente un’altra usanza preumana quando il sesso avveniva unicamente per via orale allo scopo della nutrizione mentre i rapporti riproduttivi erano una fiammata veloce.

 Per non tornare con le pive nel sacco, cioè a sacco vuoto perché anche la piva è un sacco e sacco vuoto per sacco vuoto dà zero (come capitava ai tempi che andavo a caccia di femmine e non riuscivo a beccarne una) si guarda la figura, una piva nel sacco, forse un noumeno kantiano trascendente, in questo caso riguarda la masturbazione e vuotare il sacco intenderebbe liberarsi di tutte quelle immagini sepolte nella memoria, seguendo il filo del discorso bisognerebbe trovare il buco del culo della memoria per cagare tutta la merdaccia accumulata, forse è otturato ed il problema potrebbe trasferirsi nella realtà causando stitichezza, la figura è da sviluppare, in attesa di vomitare buon appetito.

  PS. Gli uccelli tigre della società preumana, quelli che organizzavano le tribù, i più astuti e feroci, con la parola sono diventati gli scrittori. Questi hanno un’altra lingua che volgarmente si chiama poesia e sono abilissimi nel metterla dove vogliono, anche nei culi dei popoli e metterlo in culo tutti sanno che vuol dire, lato e traslato…

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